Bentrovati cari lettori.
Dopo una lunga pausa di riflessione, e di lettura dei vari decreti, leggi, post su Facebook, riprendo le redini di questo blog. In verità sono stata anche simpaticamente bacchettata da amici e colleghi che hanno “minacciato” di defollowarmi dai vari feed e social per la mia inattività… Che bischeri!
Bando alle ciance.
Durante la scorsa estate è successo di tutto e di più. In primis vorrei soffermarmi sul solito decreto estivo che nessuno legge, in quanto si è, di solito affaccendati ad affondare bene il palo dell’ombrellone in spiaggia. Ma tant’è: forse per questo viene pubblicato in piena estate (!?).
Il 5 agosto 2015 anche il Senato, dopo la Camera, ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl n. 2021 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria. Ecco tutte le novità in materia di processo telematico civile (a cura dell’avv. Maurizio Reale). Ma si son dimenticati un pezzo… Siamo in attesa – come il futuro papà in sala parto – delle modalità da adottare per attestare la conformità della copia informatica allorquando la stessa dovrà essere apposta su separato documento informatico (maggiori informazioni in un divertente articolo di Maurizio Reale intitolato “Le previsione del tempo…del processo telematico”).
Durante questa estate l’avv. Andrea Pontecorvo, proprio per venire incontro ai colleghi che ancora hanno qualche difficoltà a districarsi tra le varie riforme, ha iniziato a realizzare dei brevissimi video (120 secondi ciascuno) con delle pillole sugli argomenti più “caldi” del processo telematico. Il tutto con il supporto di validissimi studiosi della materia come l’avv. Daniela Dondi, l’avv. Maurizio Reale, l’avv. Francesco Minazzi, l’avv. Luca Sileni, l’avv. Fabio Salomone, l’avv. Valentina Carollo, tutti membri del Centro Studi Processo Telematico, che vi consiglio di seguire anche su Facebook.
Nel frattempo vi è fermento nel mondo forense perchè qualche settimana fa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto n.144/2015 contenente il Regolamento recante disposizione per il conseguimento e mantenimento del titolo di avvocato specialista, che individua i 18 settori di specializzazione ed indica le modalità per conseguire e mantenere il titolo di avvocato.
Ancora.
Il Consiglio di Stato, chiamato a esprimere una sua valutazione sullo schema di decreto concernente l’accertamento dell’esercizio della professione forense, il 27 agosto ha emanato parere favorevole. Ad esclusione per i primi cinque anni di professione, il Consiglio dell’Ordine, con scadenza triennale, effettuerà un accertamento dei requisiti che gli avvocati devono possedere per continuare a essere iscritti nell’albo. (Fonte: Quotidianogiuridico.it)
Come vedete cari amici c’è molto su cui riflettere, confrontandosi con i colleghi magari.
La professione è cambiata. I fascicoli sono ormai pressoché informatici e bisogna averne cura. Si richiede la specializzazione e alcuni requisiti inderogabili per continuare a fare l’avvocato. Per semplificare divertendoci si potrebbe dire “ne rimarrà uno solo” – viste le palesi intenzioni del legislatore: ridurre il numero di professionisti (per quale motivo poi?).
Da ultimo una mia piccola riflessione personale.
Ma durante il parto di tali disposizioni, si è chiesto parere agli organi rappresentativi dell’Avvocatura? Se si, cosa hanno detto? Hanno detto qualcosa? Sarebbe utile poter leggere qualcosa in merito, magari riusciremmo a capire il percorso logico che sta portando tanto scompiglio tra i professionisti.